Pio Manzù
Pio Manzù, all’anagrafe Pio Manzoni, nasce nel 1939 a Milano. Figlio dello scultore Giacomo Manzù, consegue la maturità classica nel 1959 e l’anno seguente inizia a studiare disegno industriale presso la Scuola di design di Ulm (Germania). Già in età giovanile emerge in modo evidente il suo talento: nel 1962, a ventidue anni, vince assieme all’amico Michael Conrad il primo premio del concorso internazionale Année Automobile grazie al disegno della Austin Healey 3000, una vettura realizzata poi da Pininfarina. Il progetto di quella stessa automobile gli vale, nel 1963, il premio dell’Associazione industriale tedesca per l’industrial design. Due anni dopo, Manzù conclude il ciclo di studi in Germania con una tesi relativa al “Design di un trattore di 80 CV” in collaborazione con la Fiat. Si tratta del progetto di un mezzo dotato di un rollbar che protegge il guidatore in caso di ribaltamento. Il designer milanese è un vero e proprio pioniere dell’ergonomia: si preoccupa del rapporto tra uomo e macchina e di tutte le componenti fisiche ad esso associate.
Subito dopo la laurea non mancano le soddisfazioni per Manzù: nel 1965 presenta il design dell’auto familiare Glas Autonova Fam, grazie a cui guadagna l’attenzione di Dante Giacosa della Fiat, e nel 1967, di nuovo in collaborazione con Conrad, vince un concorso per la progettazione di un autobus urbano per Amburgo.
Parallelamente, Manzù diventa membro della giuria del premio Compasso d’oro, collabora con riviste specializzate sul mondo automobilistico, ricopre il ruolo di assistente alla Scuola di design di Ulm e diventa consulente di Fiat, Olivetti e Piaggio. Per la casa automobilistica torinese realizza il taxi da città City Taxi e il prototipo di vettura sportiva Autobianchi Coupè, entrambi del 1968. L’esito più noto della collaborazione tra Manzù e Fiat è il progetto della Fiat 127, concepita per diventare l’auto popolare di riferimento.
L’attività progettuale di Manzù non si limita al solo mondo automobilistico. Durante gli anni ‘60 collabora con importanti aziende realizzando il design di altri oggetti, tra i quali Cronotime, il primo orologio italiano a transistor, prodotto da Alessi ed esposto al MoMA di New York; la lampada Parentesi per Flos, in collaborazione con Achille Castiglioni, premiata nel 1979 con il Compasso d’oro; un portaoggetti da scrivania per Kartell.
Pio Manzù muore in un incidente stradale nel 1969, a soli trent’anni, mentre stava andando a presentare ai dirigenti della Fiat il progetto definitivo della 127, prima di vederlo entrare in produzione: ciò avverrà solo nel 1971. Al grande designer è dedicato il Centro di Ricerche sulle strutture ambientali di Verrucchio (Rimini).